Una volta le cose erano fatte per durare ed erano caduche. Quindi veniva calcolata la loro deperibilità per farle diventare sempre più belle. Oggi le cose si producono per essere effimere ed allo stesso tempo si proteggono con vernici ed altre sostanze, perché sembrino eterne.
Roberto Peregalli
Non pensiamo mai a come invecchieranno le cose. Si studiano i materiali così come sono, nel momento in cui escono dalle fabbriche, e non come essi diventeranno con il passare del tempo, come essi potranno mutare con l’usura.
Se l’arte contemporanea diventa un bene di consumo, materia deperibile -ed è sempre più frequente l’uso da parte degli artisti di materiali dei quali non è stata verificata nel tempo la durata o l’alterazione- c’è anche una volontà di fare arte con materiali residui e usati: è “il riciclo nell’arte”. La modalità di accatastare materiali e oggetti di scarto per fare arte potrebbe trasferirsi in architettura.
Shigheru Ban. La leggerezza dell’involucro, in «Abitare la Terra», Gangemi Editore, n. 1, 2002
Wabi-Sabi, in «Abitare la Terra»,
Gangemi Editore, n. 36, 2014
Terunobu Fujimori: spazi in attesa, in
«Abitare la Terra», Gangemi Editore, n. 30, 2012
Tesi studenti
A Japanese Anthology, cutting-edge architecture,
Gangemi editore, 2015
Allestimento - Norimberga 1
Allestimento - Norimberga 2
Altare A
Eco Strutture. Forme di un'architettura sostenibile, White Star, 2009