La Limonaia:
Si sono realizzate due categorie di opere: la prima è il consolidamento delle murature mediante sottofondazioni e con interventi a cuci-scuci per le parti in elevazione, il restauro del tetto con interventi sulla orditura in legno e il rifacimento del manto in coppi, la revisione degli intonaci, delle cornici e degli elementi decorativi; la seconda, che attiene al riuso del fabbricato, ha previsto le opere necessarie alla realizzazione di 6 camere e dei servizi primari: una cucina, un refettorio e un soggiorno, atti a consentire un certo grado di autonomia dell’edificio dalla villa prospiciente. Il progetto ha cercato di rispettare l’impianto tipologico del fabbricato adeguandosi alla conformazione planimetrica e volumetrica, quella di un edificio ad un’unica aula utilizzato per ricoverare in inverno le piante di limoni che adornano il giardino all’italiana prospiciente.
Il ritmo regolare delle ampie finestrature sul fronte sud ha suggerito una altrettanto regolare disposizione delle camere e la profondità del corpo di fabbrica ha permesso la collocazione dei servizi necessari in corrispondenza delle singole stanze. Il soggiorno è posto nel punto più singolare dell’ambiente originario, dove, su un lato, si apre il grande portone e, sulla parete di fronte, si trovano due grandi finestre con al centro una porta-finestra per l’uscita all’esterno.
La notevole altezza interna del locale d’origine risultava eccessiva per gli ambienti delle camere ed è stata ridotta con un piano inclinato come la falda del tetto e realizzato in ferro e vetro per consentire la percezione dell’originaria tessitura delle travi lignee. Nella parte più lontana dalle finestre, occupata dai servizi delle camere, si è realizzato un soppalco a copertura dei servizi dal quale è leggibile l’originario spazio interno costituito da un’unica aula senza alcuna tramezzatura.