Un alloggio romano di 50 mq, in un edificio del 1885 nel centro del Rione Esquilino, è stato ripensato per un fotografo e un architetto che si occupa di rigenerazione urbana e nel tempo libero vince concorsi di table dressing.
La presenza di un muro di spina di 52 cm di spessore sul quale si apre un arco, ha determinato la scelta di contrapporne un altro identico nel tramezzo che corre parallelo, caratterizzando così l’alloggio attraverso un’infilata di 10 m che dalla zona della cucina raggiunge la camera da letto. L’aver collocato gli spazi della cucina, della lavanderia e del bagno in una fascia funzionale di appena 118 cm, libera i due unici ambienti dell’abitazione dai servizi e enfatizza l’asse determinato dalla sequenza degli archi. Il color ocra nella zona giorno e l’acquamarina nella camera dialogano con il parquet a listoni di rovere. L’abitazione verrà arredata da alcuni pezzi d’affezione, provenienti dalle case di famiglia della proprietaria.