Ho visto un’ala, una grande ala… che non poteva essere che di un angelo il quale aveva trovato la possibilità di vivere in questo spazio [una capanna] e di viverci con tutta la dignità possibile.
Giovanni Michelucci
“L’angelo”, è una favola, è la lucida visione di Giovanni Michelucci che immagina di entrare in un bosco e di scorgere dentro una malridotta e piccola capanna un grande angelo che determina con i suoi lenti movimenti un’atmosfera che gli permette di vivere all’interno di quel minuscolo luogo. La favola termina con una domanda: perché lo spazio non basta mai all’uomo? Come architetti lavoriamo con -e per- lo spazio e a noi è rivolta questa domanda. La nostra vita, come modificatori dello spazio e delle forme, è oggi quanto mai simile a quella dell’angelo di Michelucci. Abbiamo uno spazio e risorse limitati e dobbiamo trovare il modo per far sì che i piccoli e misurati movimenti ci consentano di muoverci e di realizzare il nostro lavoro. Con dignità.
Casa A0, 2006
Stanza per avvocato, 2010
Culture del Giappone contemporaneo. Manga, anime, videogiochi, arti visive, cinema, letteratura, teatro, architettura, Tunuè, 2011