Gli ultimi cinquant’anni del secolo appena trascorso, hanno svelato un nuovo mondo di spazi, di strutture e di concetti che erano stati in precedenza ignorati o negati dall’approccio meccanicistico –lineare, sequenziale- dell’indagine scientifica e del pensiero logocentrico; l’indagine scientifica si è spostata dall’analisi delle singole componenti alle loro interazioni, dalla predizione e dal controllo, al significato e alla rivelazione, dall’esperimento all’esperienza, dall’approccio empirico a quello intuitivo.
Nell’ambito dell’attività di ricerca sullo spazio, sul vuoto e sulla profondità nell’architettura giapponese attraverso i concetti spaziali tradizionali di ma, en, oku, Leone Spita ha analizzato il tema dello spazio intermedio attraverso saggi critici e un video di cui ha curato i testi, la regia e il montaggio.